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    Palazzo dello Spagnolo

    Considerato il cuore della città,  il centro di Napoli, altrimenti noto come  “Centro Storico”, è una vivace combinazione di autenticità, cultura italiana, cibo, arte e storia. Dichiarato patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1995, il centro storico si sviluppa sulle stesse basi urbane dell’architettura greca. 

    Qui puoi ammirare tutta la bellezza della zona, i vivaci mercati di strada, i riferimenti storici e religiosi ad ogni angolo di strada, i colori vibranti ,gli aromi che illuminano i tuoi sensi e i famosi palazzi di Napoli.

    È proprio nel mezzo del centro storico che si trova il palazzo che scopriremo insieme oggi: Il Palazzo dello Spagnolo.

    Come raggiungere il Palazzo dello Spagnolo Napoli

    Palazzo dello Spagnolo si trova a via Vergini, al numero civico 19, nel rione Sanità, in zona centro storico.
    Ci si arriva con la Metro linea 1, Museo o Metro Linea 2, Cavour.
    Ingresso libero, sempre aperto.

    La Storia del Palazzo dello Spagnolo di Napoli

    Il Palazzo dello Spagnolo è uno dei più spettacolari edifici napoletani.  Il proprietario Tommaso Atienza, come la maggior parte degli abitanti dei quartieri Vergini e Sanità, aveva sempre avuto un soprannome. Era conosciuto infatti come “Lo Spagnolo”, tanto che l’immobile da lui acquistato nel secondo decennio del XIX secolo fu subito battezzato “Palazzo dello Spagnolo”, anche se originariamente era noto come Palazzo Moscati.

    Palazzo-dello-spagnolo

    L’edificio, considerato tra le opere architettoniche più belle in città: fu costruito per volere di Nicola Moscati, marchese di Poppano, a partire dal 1738.
    Non si hanno notizie certe sul vero autore del progetto , tutti lo attribuiscono a Ferdinando Sanfelice che ampliò e ammodernò due proprietà, parte della dote della moglie del marchese di Poppano, Anna Maria d’Orso.
    Una volta dentro ci si trova davanti ad un capolavoro di simmetrie che che rapiscono subito l’occhio, si nota una monumentale scala a doppia rampa detta ad ali di falco, rintracciabile in tutti i numerosi palazzi napoletani ufficialmente attribuiti al geniale architetto, grande innovatore, noto in particolar modo per la propria audacia nei progetti, alle volte molto stravaganti. Un segno caratteristico delle sue opere erano appunto le scale, così stravaganti che il popolo temeva potessero crollare. Infatti l’architetto era conosciuto come “Sanfelì, lievet’ ‘a sotto”🤭

    Il complesso fu completato da una ricca decorazione a stucchi, in stile rococò, realizzata da Aniello Prezioso su progetto di Francesco Attanasio.

    Quando il palazzo passò dalla famiglia Moscati a Tommaso Atienza il nuovo proprietario, innamorato del proprio palazzo, volle decorarlo con graziosi affreschi che ricoprivano le pareti, le volte delle stanze, il salone, e arricchì con preziosi arredi la Cappella e la Galleria.

    Purtroppo non c’è traccia degli affreschi, questi infatti sono stati ricoperti da imbiancature recenti. Per abbellire e ammodernare lo splendido palazzo, Tommaso “lo Spagnolo” fu costretto a sprofondare così tanto nei debiti da perdere la proprietà. Fu espropriato del palazzo, che ad oggi è stato frammentato in numerose proprietà private.

    Avete visto il Palazzo dello Spagnolo? Condividete la vostra esperienza nei commenti! Se invece vi piacerebbe vederlo, vi aspetto a Napoli!

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    Pulcinella

    A’ Pullecenella ‘o vedono sulo quanno va ‘ncarrozza.
    Pulcinella viene notato solo quando va in carrozza, ma quando lavora sodo per poterselo permettere, nessuno lo nota.

    Con questo famosissimo proverbio napoletano oggi voglio parlarvi proprio di lui.

    Pulcinella, è la maschera napoletana per eccellenza, presumibilmente nata nella seconda metà del 1500, con la commedia dell’arte, anche se per molti studiosi, sembra che la nascita di quest’ultimo abbia origini ben più lontane.
    Anche per quanto riguarda il nome ci sono pareri diversi.
    C’è chi sostiene infatti che questo tipo di termine veniva già usato in alcune poesie per indicare il “lazzarone”;
    c’è chi invece attribuisce a questo l’espressione: piccolo pulcino.
    Dal carattere ricco di sfaccettature, furbo, satirico verso chi governa, paladino delle ingiustizie e dei soprusi, ma allo stesso tempo codardo e imbroglione Pulcinella diventa simbolo del popolo di Napoli.
    Incarnando a pieno la plebe napoletana, Pulcinella infatti rappresenta un personaggio che ha acquisito su di se tutti i simboli e i significati del mondo contadino e somiglia a tal punto al popolo partenopeo da utilizzare anche la stessa mimica e gli stessi gesti.


    Pulcinella infatti gesticola e saltella a più non posso, è scaramantico e come tutti i buoni napoletani teme la iettatura e si serve di corni, campanacci per scacciarla via
    Personaggio noto in tutto il mondo, che trae la propria forza dalla sua terra, facendosi portavoce della classe sociale più disagiata, fa sentire ciò che i più deboli hanno da dire, voce che altrimenti resterebbe inascoltata, non si arrende mai, affronta le avversità della vita con il sorriso e con spirito di iniziativa.


    Insomma 𝔸 ℕ𝕒𝕡𝕠𝕝𝕚 𝕝𝕠 𝕤𝕒𝕡𝕡𝕚𝕒𝕞𝕠 𝕥𝕦𝕥𝕥𝕚, ℙ𝕦𝕝𝕔𝕚𝕟𝕖𝕝𝕝𝕒 rappresenta  l’uomo semplice che cerca di superare con il sorriso ogni suo problema.
    Sarà forse questa la ragione per cui l’artista Lello Esposito ha voluto donare questa scultura  al Vico Fico al Purgatorio?
    Una delle figure più fotografate del centro storico,  anche tra le più “toccate”: si dice che sfregando la mano sul naso di pulcinella ci si attiri la buona sorte.
    Guardate quel nasone è diventato d’oro.